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Dov’è la tua fede?

In una delle sue missioni Gesù, dopo una giornata molto impegnata come tante altre durante il suo ministero a causa delle folle che gli si accalcavano attorno, fu invitato nella casa della suocera di Pietro per guarirla. Quella sera altri ottennero liberazioni da demoni e guarigioni. Quanta stanchezza causata dalla virtù che usciva dal Suo corpo, come avvenne con la donna dal flusso di sangue! Dopo di ciò, Gesù ordinò ai suoi discepoli di passare all’altra riva. Quest’ordine non era un’evasione dal compito ricevuto dal Padre suo, ma un’obbedienza alla visione di una missione che lo spingeva in un altro campo in cui manifestare la gloria del Padre Suo; visione che certamente era ignorata dai discepoli. Montati in barca, Gesù si mise a dormire a poppa su di un guanciale (Mr.4:38).

Ad ogni vero discepolo di Cristo può capitare di ricevere l’ordine di compiere spostamenti in altre missioni, in compagnia del Maestro. La certezza della Sua presenza con noi, dovrebbe garantirci pieno successo e viaggio sicuro senza ostacoli. Dalla storia del cristianesimo e da ciò che troviamo scritto nella Bibbia, purtroppo non è sempre così; spesso passiamo le stesse esperienze che attraversarono coloro che ci hanno preceduto nella storia.

Il contesto preso in considerazione in quest’articolo, ci mostra che lungo il cammino possiamo avere eventi poco piacevoli e trovarci anche noi ad essere sottoposti alla sfida della nostra fede. Le tempeste durante la traversata possono incuterci paure e ansie per un fallimento della missione in cui siamo ingaggiati e forse anche la paura di perdere la nostra stessa vita. Spesso siamo concentrati con lo sguardo verso le circostanze momentanee e non sulla persona di Colui che ci accompagna nel nostro viaggio, permettendo alla paura di dominarci.

Svegliato Gesù, i discepoli lo accusarono di non curarsi delle loro vite: “Maestro, non t’importa che noi periamo?”. Tutto ciò non ci sorprende, perche noi non siamo meglio di loro; anche noi in circostanze simili saremmo stati pronti ad agire come loro.

L’intervento di Gesù in quell’occasione, ci dimostra chiaramente non solo la Sua attenzione per ognuno di loro, ma anche la necessaria riprensione rivolta ai discepoli. Acquetando la tempesta e sgridando il vento, disse: “Dov’è la vostra fede?”. Molti dicono di non possedere la fede, ma la Bibbia dice che Dio ha dato a ogni uomo una misura di fede. Ma un conto è avere fede e un altro praticarla. Dov’era la fede di questi discepoli?

A che serve averla se poi non si pratica? Ci sono dei malati che si assoggetterebbero all’ibernazione sperando che nel frattempo la scienza scopra qualcosa che li guarisca. Evidentemente ignorano quanto disse Gesù: “Chiunque crede in me, anche se è morto vivrà”. Molti appoggiano la loro fede negli uomini ma poi rimangono delusi se non ottengono quanto promesso! C’è chi pone fede in una ideologia, in un partito politico, nella filosofia, nelle opere buone… “Ogni vent’anni – diceva un saggio – ci deve essere un risveglio!”. E così avviene in effetti. I partiti decidono un programma, ma nel tempo finiscono in un altro diametralmente opposto. La filosofia è divenuta opportunistica; cambia a seconda delle circostanze. Inutile porvi fede. Nelle opere buone forse? Nemmeno! L’albero corrotto non può produrre frutti buoni. Come dunque aver fede in queste cose vane?

Si può aver fede nella religione? Ma il mondo è pieno di religioni! Possono forse essere le chiese di ogni denominazione salvare un peccatore? No! Una chiesa non può salvarci, ma solo indicarci Colui che ci salva. Non ci resta che aver fede in Dio.

Partendo dal presupposto che l’uomo è incredulo da se stesso, Dio dichiara nella Sua Parola che la fede viene dall’udire il Suo messaggio, che farà crescere la certezza in chi l’ascolta. L’uomo cieco che abitava a Gerico, ad esempio, che gridava a Gesù: “Figliuol di Davide, abbi pietà di me”, suppongo che sperava di trovare misericordia da Colui che poteva aver pietà dei bisognosi.

Noi tutti conosciamo la storia narrata dagli evangeli; Gesù domandò al cieco: “Cosa vuoi che io ti faccia?”, e questi rispose: “Voglio vedere!”. Gesù continuò: “Credi tu che io ti posso guarire? Sii guarito secondo la tua fede”. Perché il cieco non ha praticato la sua fede prima di andare a Gesù? Egli aveva bisogno che Gesù stesso facesse crescere la sua fede. Come credere senza fede al punto di ricevere guarigione da un male che si ha da anni? Come avere liberazione dai peccati che ci opprimono fin dalla nascita? Come può una persona ricevere Gesù come personale Salvatore se non ha fede? E come viene la fede? Udendo la Parola di Dio. Credere che Dio c’è, che dice la verità, che riceve tutti coloro che vengono a Lui.

Dov’è dunque la tua fede: in te stesso, nelle opere, nella tua religione? Se sì, la tua fede è vana, ma se è in Gesù, la Bibbia dice: “Non gettate via dunque la vostra franchezza [cioè la vostra sincerità], alla quale è riservata una grande ricompensa” (Ebrei 10:35).

Meditazione del past. Paolo Giovannini

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